L’integrazione fra cybersecurity e sostenibilità nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile

Dall’analisi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e dei 17 Obiettivi ivi previsti, si deduce che sicurezza digitale e sostenibilità oggi si mescolano consentendo di orientare il ruolo della cybersecurity alla protezione delle infrastrutture e contemperando anche un interesse generale di sostenibilità.

Dall’integrazione della sostenibilità nella sicurezza informatica deriva la ridefinizione degli standard operativi delle imprese e la creazione di nuovi modelli di business in grado di rispondere alle esigenze di carattere economico, sociale ed ambientale delle generazioni future.

 

Cybersecurity e sostenibilità

Nell’era della digitalizzazione la creazione e l’utilizzo di tecnologie sempre più innovative richiede l’elaborazione di strategie che consentano di coniugare gli obiettivi di sviluppo sostenibile con l’accrescimento della sicurezza informatica.

La centralità del progresso e la necessità della sua sicurezza, gestite nel rispetto della sostenibilità, oggi rivestono un ruolo cruciale per promuoverne un pieno sviluppo e richiedono un impegno da parte degli operatori del settore per mantenere in equilibrio tutti questi elementi.

Infatti, la sicurezza informatica legata alle tecnologie già esistenti e a quelle emergenti comprende programmi di politica economico-sociale con modelli di gestione del cyber risk in grado di assicurare agli utenti una maggior fiducia nel digitale e favorire la crescita economica.

L’approccio alla sicurezza informatica si sta evolvendo per fornire un valido supporto ai programmi di sostenibilità e ciò costituisce una delle principali sfide affrontate dalle organizzazioni e dalle imprese che orientano il loro operato in tale direzione con impatti che poi si riverberano sull’intera società.

Infatti, l’attenzione che oggi si rivolge allo sviluppo sostenibile comporta l’adozione di comportamenti etici, di pratiche di business sostenibili e di iniziative che mirano a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane.

Ciò testimonia quanto la sostenibilità sia divenuto un valore centrale per gli operatori del mercato che basano le loro scelte di business al suo perseguimento e si impegnano alla creazione di prodotti e servizi che possano, altresì, contribuire alla realizzazione di obiettivi ambientali e sociali.

 

L’Agenda 2030

Queste tematiche sono state oggetto di disamina da parte delle Nazioni Unite in occasione dell’elaborazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, inquadrata nell’ambito di un vasto programma d’azione globale con la previsione di 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (cd. Sustainable Development Goals – SGD) e 169 target associati da raggiungere entro il 2030.

Gli SGDs seguono agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (cd. Millennium Development Goals – MDG) adottati nel 2000 che rappresentano obiettivi comuni su varie questioni di primaria importanza con l’intento di gestire la lotta alla povertà, salvaguardare il pianeta e contrastare il cambiamento climatico, garantire la dignità e l’uguaglianza in un ambiente sano e protetto attraverso uno sfruttamento responsabile delle risorse naturali e un’attenta gestione dei consumi e delle produzioni.

L’Agenda 2030 incide sulle politiche nazionali ma, per la buona riuscita di questo impegnativo progetto, è necessario il contributo integrato di tutti i Paesi mediante un sistema globale di interconnessione, apportato in funzione del livello di sviluppo di ciascuno, dei contesti e delle capacità nazionali, al fine di rispondere alle esigenze di carattere economico, sociale ed ambientale delle generazioni presenti e future.

Tra questi obiettivi rientra anche quello denominato “Industria, innovazione, infrastrutture” il cui fine consiste proprio nel costruire infrastrutture resilienti, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e potenziare l’innovazione.

Da questo obiettivo, si deduce che sicurezza informatica e sostenibilità oggi si intrecciano tra di loro essendo due concetti fondamentali per lanciare la competitività delle imprese nel panorama globale e consentire lo sviluppo economico.

Adottare un approccio che garantisca la coerenza tra sicurezza digitale e sostenibilità significa, infatti, orientare il ruolo della cybersecurity per proteggere ed implementare l’infrastruttura aziendale e industriale, contemperando, però, anche un interesse generale di sostenibilità.

Per questo, ciascuna azienda punta sull’adozione di politiche e modelli operativi che possano ottimizzare l’utilizzo delle risorse, contribuendo all’attuazione di modelli rispettosi della sostenibilità.

La crescente richiesta di proteggere i sistemi, i processi e i dati è fondamentale per non rischiare di subire violazioni informatiche, che possono comportare la compromissione di informazioni sensibili ed avere effetti negativi sia a livello economico sia a livello reputazionale.

In tale prospettiva, integrare elementi di gestione della sostenibilità nella sicurezza informatica aiuterà a ridefinire tali standard operativi, mediante atteggiamenti proattivi che non potranno che generare ulteriori opportunità di crescita e trasformazione per il mondo della sicurezza informatica stessa.

A tal proposito, inoltre, è opportuno considerare che il perseguimento di molti degli SDGs tipici di svariati settori produttivi avviene grazie all’uso efficace e trasversale della tecnologia e all’adozione di appropriate pratiche di cybersecurity, in assenza delle quali il loro raggiungimento sarebbe compromesso.

 

Prospettive per lo sviluppo sostenibile

Nell’attuale momento storico, lo sviluppo sostenibile è un valore da raggiungere per influenzare le scelte di mercato e costituisce un’opportunità in base alla quale articolare le strategie aziendali, al fine di consentire la protezione degli ambienti digitali nel rispetto della sostenibilità.

Per questo motivo, l’approccio ormai diffuso vede la sostenibilità come guida nell’istituire metriche per monitorare le iniziative intraprese e i risultati raggiunti, ricalibrando gli investimenti e i modelli di prevenzione dei rischi e innalzando il livello di affidabilità dell’azienda nei confronti dell’area di business in cui opera, anche in termini reputazionali.

Le vulnerabilità connesse alla digitalizzazione possono compromettere la fiducia pubblica e minare lo sviluppo socio-economico delle istituzioni che se ne servono ma adottare un approccio così articolato che permetta di integrare gli elementi di gestione dello sviluppo sostenibile all’interno della cybersecurity, consente, tra le altre cose, di evitare conseguenze dannose e pericolose e denota l’adozione di un atteggiamento proattivo rispetto a queste trasformazioni che hanno investito vari settori.

Il raggiungimento degli obiettivi di cui all’Agenza 2030 rappresenta, dunque, un ambizioso impegno a livello globale e uno step evolutivo per il futuro rispetto ad un percorso iniziato da tempo che pone al centro lo sviluppo sostenibile con accrescimento della responsabilità sociale di impresa, creazione di una cultura in tal senso, connessione e condivisione di informazioni mediante il continuo scambio di idee, diffusione di nuove competenze con l’implementazione di soluzioni flessibili in grado di supportare l’evoluzione delle infrastrutture aziendali e dei perimetri di business atti a salvaguardare adeguatamente tutti i valori in gioco.

 

A cura di Alessandro Livi ed Erica Onorati, Team Legal Telsy  


Per altri articoli relativi alla normativa sulla cybersecurity si rimanda a https://www.telsy.com/it/categoria/legal/


Gli autori

Alessandro Livi si è laureato con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” discutendo una tesi in Diritto Privato Comparato dal titolo: “Il diritto d’autore internazionale nella società digitale, tra nuove tutele e nuovi conflitti”. Dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Alessandro è, altresì, cultore della materia di Diritto Privato Comparato presso la citata Università nonché di Market Law and Regulation presso l’università LUISS Guido Carli. Prima di entrare in Telsy, ha prestato la propria attività, tra le altre cose, nell’ambito della contrattualistica d’impresa, del diritto societario, del diritto commerciale e del diritto finanziario presso studi legali di primario livello, sia nazionali che internazionali, nonché, in qualità di Legal Consuel, in contesti aziendali. È, infine, autore di diverse pubblicazioni in materia di diritto societario, fintech e cybersecurity law

Erica Onorati, laureata in giurisprudenza all’Università LUISS Guido Carli di Roma con una tesi in diritto civile intitolata “Le clausole di rinegoziazione”, incentrata sull’analisi e sull’applicabilità della rinegoziazione in materia contrattuale. Specializzata nel profilo di diritto civile, ha approfondito temi legati alla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale e al diritto societario e commerciale. Dopo diverse esperienze maturate in ambito legale in contesti aziendali come giurista d’impresa, attualmente ricopre il ruolo di Junior Legal Counsel in Telsy, con un focus incentrato sulla gestione della contrattualistica d’impresa e sulla consulenza legale fornita alle linee di business coinvolte nei vari settori di operatività aziendale.